Osservando l’areale di diffusione della Rosa, è facile constatare come tale genere abbia colonizzato naturalmente gran parte dell’emisfero boreale, fra i 20 e i 70 gradi di latitudine: la troviamo in tutta l’Europa e l’Asia, con l’eccezione solo di alcune regioni artiche e tropicali e piccole zone dell’Asia centrale. In Africa, sono presenti rose spontanee solo nell’estremo nord-est (Algeria, Marocco, Tunisia e Etiopia), mentre nel Nord America gran parte del genere Rosa è diffuso in USA e Canada, in Messico solo una specie, la Rosa montezumae è stata scoperta. La Rosa clinophylla, chiamata anche la rosa dei tropici, è originaria del Nord India e dell’Est Bengala. Questa colonizzazione spontanea così ampia ci fa capire come il genere Rosa sia estremamente adattabile a quasi tutti i tipi di clima, grazie all’attivazione di meccanismi di dormienza in risposta a temperature assai elevate, così come di gran lunga al di sotto dello zero.
Areale di diffusione della Rosa – Rose Barni
Queste considerazioni devono quindi rassicurare chi vive in zone particolarmente fredde e incoraggiare alla coltivazione della Rosa anche se gli inverni sono rigidi e caratterizzati da gelate prolungate. I meccanismi con i quali le piante, in generale, si difendono dal freddo sono molteplici:
La corteccia può isolare i tessuti conduttori in modo da prevenire il congelamento all’interno delle cellule;
Alcune piante accumulano materiali come zuccheri o amminoacidi che si comportano come “anti-gelo”, abbassando il punto di congelamento all’interno delle cellule. Tale processo viene innescato dall’accorciamento delle giornate autunnali;
Un sistema molto efficace consente a certe piante di “supercongelare” i loro contenuti, pur mantenendone il liquido cellulare, ma è necessario che si verifichino giorni di freddo prima delle gelate per un progressivo adattamento: ecco perché un improvviso gelo autunnale può danneggiare alcuni tipi di piante;
In certi climi particolarmente rigidi, esiste anche la possibilità per certe specie di rimuovere l’acqua dalle loro cellule e posizionarla negli interstizi cellulari, dove può gelare senza causare danni. Questo meccanismo può attuarsi solo dove il clima prevede un prolungato lento raffreddamento.
Oltre a una serie ripetuta di gelo/disgelo, anche un forte vento può incidere molto sulla fisiologia vegetale, determinando una disidratazione dei tessuti superficiali senza che le radici possano rimpiazzare la perdita di acqua, con conseguenti danneggiamenti sulla pianta.
Nonostante la Rosa in Italia non manifesti problemi di alcuna natura a causa di basse temperature, possono verificarsi alcuni casi in cui vale la pena adottare qualche precauzione per evitare danni da gelo, soprattutto in zone di alta montagna o con inverni molto rigidi.
Se i rosai sono stati appena piantati o se presentano ramificazioni giovani e tenere, è sempre consigliabile apporre un cumulo di terra sopra i rami, in modo da creare una protezione naturale alla base della pianta. In questo modo, si otterrà anche un riparo durante le giornate di vento freddo che potrebbero provocare una disidratazione delle gemme.
Copertura dei rami per un rosaio di primo impianto – Rose Barni
Prima dell’inizio della stagione delle gelate, è importante incoraggiare la dormienza naturale delle rose attraverso due modalità: innanzitutto, occorre sospendere le concimazioni almeno sei settimane in anticipo, poiché la somministrazione di fertilizzanti a base di azoto mantengono in vegetazione la pianta e impediscono l’indurimento dei tessuti. Anche il rallentamento delle annaffiature è fondamentale per diminuire le attività vegetative delle rose.
L’altro accorgimento è quello di mantenere la presenza dei frutti sui rami: nonostante ancora in letteratura non ci siano studi specifici sull’induzione della dormienza da parte dei frutti, è accertato che la gran parte delle piante rallentano la propria crescita mentre i loro semi maturano. D’altro canto, laddove sul ramo non si sia formato il frutto, è consigliabile asportarne la metà della lunghezza per impedire che eventuali funghi come la botrite possano permanere sul rosaio e indebolirlo.
Rami di rosai piegati dal peso della neve – Rose Barni
Nelle zone soggette a nevicate intense, è sempre consigliabile accorciare prima i rami, così da impedirne la rottura a causa del peso della neve stessa.
Per le piante coltivate in vaso, è difficile che si verifichino episodi di totale congelamento dell’apparato radicale delle Rosa, ma qualora le gelate fossero prolungate per diversi giorni, potrebbe essere di aiuto la protezione del vaso stesso con tessuto isolante o semplice plastica a bolle.
Per rosai allevati in piena terra, in situazioni di frequente terreno gelato, è consigliabile lasciare uno strato di mulching con foglie, compost o terriccio alla base dei rosai, che poi sarà rimosso e lavorato all’inizio della primavera, per consentire gli scambi gassosi e l’ossigenazione dei tessuti radicali. Al tempo stesso, eventuali foglie rimaste attaccate ai rosai nell’autunno dovranno essere rimosse prima delle gelate, poiché potrebbero incrementare la disidratazione.
Quando una pianta di rosa si prepara alla dormienza invernale, le pareti cellulari dei suoi tessuti tendono a ispessirsi e tale processo si manifesta attraverso una colorazione porpora dei rami. Allo stesso modo, le varietà che in genere presentano legni rossastri sono caratterizzate da una naturale durezza e resistenza rispetto a quelle con legni di tonalità verde chiaro, che risultano spesso tenere e più soggette a danni da gelo.
Boccio di rosa coperto da neve – Rose Barni
Nella scelta di varietà resistenti al freddo, è importante dunque chiedere consiglio a vivaisti esperti, anche se occorre ribadire che in generale è raro che siano registrati danni, tanto meno perdite, di rosai a causa di gelate. Il principio fondamentale è di cercare di rispettare al meglio le esigenze colturali delle piante: migliori saranno le cure che le rose riceveranno nella stagione vegetativa, maggiori saranno le probabilità che non vengano minimamente affette da problemi nella stagione invernale, quando ci arriveranno in perfette condizioni di salute.
Rosa rugosa, resistente al freddo – Rose Barni
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