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Rosa rampicante: come curarla al meglio

La rosa rampicante è una pianta di notevole sviluppo, che deve essere coltivata in spazi

grandi per potersi sviluppare senza limiti e dare così un effetto ornamentale unico.


Il suo migliore impiego è per la copertura di muri, pareti, pergolati, archi, ma anche di piloni e

colonne. Prima di acquistarla, è molto importante sapere dove verrà coltivata la rosa rampicante perché negli anni diventerà una bellissima pianta, vigorosa e veloce nella crescita.


Da quattro generazioni, noi di Rose Barni ci impegniamo a mantenere alto il valore di questa pianta ornamentale. Grazie alla cura e all’attenzione che mettiamo nel nostro lavoro, possiamo darti i migliori consigli per prenderti cura delle tue rose rampicanti, proprio come facciamo noi ogni giorno. 



Indice dei contenuti



Le differenti tipologie di rosa rampicante


I rosai rampicanti si distinguono per il loro valore ornamentale in tre gruppi:


  • Rosai rampicanti rifiorenti a grandi fiori: producono una rosa su ogni singolo stelo. I fiori sono molto eleganti, di lenta apertura, alcuni con forme a coppa come delle rose antiche. Nella maggior parte dei casi sprigionano un profumo unico. Sono caratterizzati da una grande vigoria, soprattutto le varietà Climber che derivano da mutazioni spontanee dei cespugli;

  • Rosai rampicanti rifiorenti a mazzi: presentano numerosi fiori sullo stesso stelo. Assicurano un grande effetto massivo, grazie a fiori di dimensioni medie ed anche molto piccole, che offrono un notevole impatto di colore su tutta la pianta. All’interno di questo gruppo, abbiamo selezionato varietà dallo sviluppo più contenuto e dalla vegetazione più morbida, adatte alla coltivazione in vaso oppure all’uso in ambienti più contenuti, come reti o staccionate;

  • Rosai rampicanti antichi: sono una varietà con un grande valore storico, in quanto sono frutto degli incroci di ibridatori del passato. Caratterizzate da una grande vigoria, necessitano di essere coltivate in spazi grandi. Nella maggioranza dei casi, non sono varietà rifiorenti, per cui  presentano fioriture solo nel mese di maggio.



Come allevare le rose rampicanti


La prima cosa da ricordare è che nella rosa rampicante le fioriture sono portate sui rami dell’anno precedente. Quindi, per ottenere abbondanti fioriture, i rami giovani devono essere guidati secondo criteri specifici.


Se la zona da coprire è un muro o una parete, è necessario creare un supporto (anche con semplici fili tirati orizzontalmente) posizionati a circa cm 30-40 tra loro. I nuovi rami emessi dalla pianta andranno poi guidati in orizzontale, cercando di piegarli fin dall’inizio per

ottenere un effetto di copertura anche nella parte bassa. In questo modo, lo scorrimento della linfa lungo tutto il ramo favorirà la nascita di numerose gemme a fiore che porteranno poi abbondanti fioriture nella primavera successiva.


Se invece l’esigenza è di coprire in breve tempo una zona alta (come ad esempio un pergolato), il nostro consiglio è quello di individuare i due o tre rami più forti che nascono dal basso e di eliminare via via i rami secondari per promuovere la spinta vegetativa verso l’alto. Così facendo, la parte basale tenderà a ingrossare e lignificare nel tempo, per ottenere un risultato di massima copertura e fioritura nella parte alta della chioma.


Un ultimo caso è quello di posizionare la rosa rampicante su un supporto verticale, come una colonna o un pilone alto. Se vuoi avere un effetto ornamentale unico, ti consigliamo di guidare i rami in forma di spirale, facendoli girare intorno al supporto, per poter apprezzare fioriture fin dal basso, evitando aspetti troppo rigidi e legnosi.


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Fornitura delle piante rampicanti


I rampicanti possono essere forniti in due tipologie:


  • a radici nude: con rami potati a cm 25-30 da novembre a ai primi marzo, con fioritura al secondo anno di impianto;

  • in vaso:  adulti di pronta fioritura primaverile, con rami di circa cm 150 di altezza, durante tutto l’anno (a seconda della disponibilità).


Vediamo nel dettaglio come curare ciascuna delle due tipologie. 



Come si cura una rosa rampicante? Indicazioni sulla coltivazione 


Come tutte le rose, anche quella rampicante necessita di uno spazio ben soleggiato e arieggiato. È importante che la pianta riceva almeno 4-5 ore di sole al giorno e che non si trovi in una zona molto soggetta a umidità, per evitare eventuali attacchi di malattie fungine.


Al primo anno di impianto, il rosaio dovrà essere ben assistito con le annaffiature, dal momento che l’apparato radicale è vigoroso e la pianta giovane presenta subito un’attività vegetativa elevata.


Se viene coltivata in piena terra, già dopo il primo ciclo vegetativo le annaffiature potranno

essere meno frequenti, ma sempre molto abbondanti, per assicurare la giusta idratazione negli strati più bassi del terreno.


In merito alla concimazione, quando la rosa rampicante è giovane, presenta una grande

forza. Basterà nutrirla con concimi granulari, a lento rilascio, due volte in primavera (marzo

e poi maggio) e una volta in autunno (settembre).


Come e quando potare la rosa rampicante?

Per la potatura, è importante lasciare sviluppare la pianta liberamente, soprattutto i primi due anni, limitandosi a pulire il rosaio dai fiori sfioriti e a eliminare i rametti più esili e sottili. Tutti i nuovi rami andranno guidati e sistemati per dare una forma ordinata.


Quando il rampicante avrà raggiunto lo sviluppo desiderato, potrà essere contenuto

andando a eliminare i rami più vecchi, che potranno essere sostituiti completamente da un

nuovo ramo.



Come coltivare una rosa rampicante in vaso?


Una rosa rampicante può essere coltivata in vaso senza problemi. Tuttavia, il suo sviluppo sarà più contenuto rispetto alla coltivazione in piena terra. 


Quando si tratta di coltivazione della rosa rampicante in vaso, è fondamentale rispettare due condizioni:  


  • altezza dei vasi: poiché la rosa ha un apparato radicale che tende a scendere in profondità, è necessario che l’altezza del contenitore sia almeno cm 40, mentre il diametro può essere anche più stretto. Inoltre, è importante assecondare lo sviluppo fittonante della radice;

  • terreno: l’utilizzo esclusivo di un terriccio universale sarebbe penalizzante poiché troppo leggero e non in grado di trattenere l’umidità. Il metodo migliore è quello di formare un miscuglio in parti uguali di comune terra da orto, terriccio e materia organica (stallatico). Qualora fosse impossibile reperire la terra comune, potrebbe essere usato un terriccio torboso, ricco e fibroso.


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