Vuoi decorare il tuo giardino, il tuo balcone o un altro ambiente, ma non sai se scegliere delle rose in vaso o a radici nuda?
Con l’avvento delle mostre-mercato, sempre più importanti e presenti capillarmente sul territorio italiano, la concezione dell’acquisto di piante destinate all’abbellimento del proprio spazio verde è stata radicalmente convertita.
Da quattro generazioni Rose Barni si impegna a mantenere alto il valore di questa pianta ornamentale. La soddisfazione del servizio, l’approvazione dei prodotti e la gioia dei Clienti nel vedere fiorire le nostre rose sono per noi motivo di orgoglio e stimolo a fare sempre di meglio.
Abbiamo assistito a un passaggio marcato fra la tendenza a piantare nuove essenze nel periodo autunno-invernale alla sempre più concreta realtà nell’acquisto di piante in vaso, in piena vegetazione e magari anche in fioritura.
Questo fenomeno ha interessato in particolar modo il mondo della Rosa, pianta che per eccellenza viene scelta per la sua capacità di fiorire durante un’intera stagione vegetativa e che la maggior parte del pubblico vuole scegliere ammirando dal vivo le caratteristiche del fiore stesso.
In questo articolo abbiamo raccolto tutte le informazioni necessarie per capire quale tra le rose in vaso e quelle a radici nude sono perfette per te.
Indice dei contenuti
Rose a radice nuda: caratteristiche
Si tratta di piante estirpate dai campi di produzione nel loro riposo vegetativo. Presentano quindi radici senza terra (cioè nude) e porzioni di rami.
Le rose a radice nuda hanno il vantaggio di sviluppare l'apparato radicale nel punto in cui saranno coltivate e si ambienteranno gradualmente al nuovo substrato. Inoltre, non richiedono cure eccessive e innaffiature abbondanti se piantate nel periodo di riposo vegetativo.
Dall’altra parte, con l’acquisto di una rosa a radice nuda è necessario pianificare, avere pazienza, a differenza delle rose in vaso che donano subito colore ai tuoi ambienti.
Cerchi dei consigli per curare al meglio le tue rose a radice nuda? Ti consigliamo di leggere anche l’articolo Trapianto delle Rose a radice nuda: guida completa.
Rose in vaso: caratteristiche
Si tratta di piante vendute in vaso, cioè con l’apparato radicale già sviluppato e (a volte) già in fase di fioritura.
Il vantaggio delle rose in vaso è che possono essere piantate in qualsiasi periodo dell’anno.
Tuttavia, nei primi giorni richiedono abbondanti innaffiature e devono essere eventualmente trattate contro le malattie fungine (anche preventivamente).
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Rosa in vaso o a radici nude? Attenzione anche al ciclo stagionale
È importante ricordare che le piante seguono un proprio ciclo stagionale. Ad esempio le rose, se acquistate a radici nude da novembre ai primi di marzo, presentano una riuscita di attecchimento ottimale e una serie di vantaggi, fra cui:
la pianta forma il nuovo apparato radicale direttamente nel terreno d’impianto, ha il tempo di assestarsi lentamente alle nuove condizioni del substrato;
la gamma di scelta delle varietà a radici nude è senz’altro più vasta rispetto all’insieme di rosai offerti in contenitore;
le piante a radice nuda hanno un costo minore rispetto a quelle in vaso, poiché vengono direttamente estirpate dai campi di produzione e fornite in riposo vegetativo, senza costi di manodopera per l’invasatura e la coltivazione in vaso;
poiché vengono piantate quando si trovano in uno stato di riposo vegetativo e il terreno è generalmente umido, non necessitano di particolari cure e annaffiature successive.
Quale acquistare?
Nonostante i rosai forniti a radici nude possano essere conservati senza problemi per diverse settimane, se mantenuti nelle giuste condizioni, l’acquisto di piante in vaso viene ritenuto vantaggioso poiché l’epoca di trapianto è di 365 giorni all’anno, pertanto potrà essere rimandata in caso di periodi piovosi prolungati o condizioni ambientali avverse.
Nel periodo di attività vegetativa, le piante presentano un apparato radicale ben sviluppato e formato: se da un lato questo fenomeno costituisce un vantaggio per avere un “pronto effetto”, dall’altro può rappresentare un impegno nell’assistere la pianta con le annaffiature.
Spesso, infatti, viene commesso l’errore di tralasciare le esigenze idriche del rosaio, magari ingannati da una leggera pioggia primaverile che si pensa sia sufficiente a bagnare la pianta: in realtà, soprattutto nei primi 7-10 giorni successivi al trapianto, è fondamentale annaffiare copiosamente, per favorire la distensione radicale e la formazione dei capillari radicali che prenderanno contatto con il terreno circostante.
Da non sottovalutare, poi, la necessità di mantenere in piena salute la pianta, assistendola con trattamenti anche preventivi contro le malattie fungine, specialmente nei periodi caldo-umidi primaverili, che risultano sempre i più critici per la Rosa.
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